"China & Italy approaches to peacekeeping": convegno il 7 e 8 Giugno
Cina e Italia si danno appuntamento alla Scuola Superiore Sant’Anna il 7 e 8 giugno prossimi per parlare di missioni di pace, politica estera e riforma del sistema ONU. L’evento, organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Istituto Confucio di Pisa, ha come scopo quello di individuare e promuovere nuove forme di sinergia e coordinamento tra i due paesi in materia di partecipazione alle missioni internazionali di mantenimento (peacekeeping) e costruzione (peacebuilding) della pace. Cina e Italia, inoltre, da tempo protagoniste del dibattito per la riforma delle Nazioni Unite, ivi incluse le PKOs – le Peacekeeping Operations – discuteranno più in generale di nuove proposte, strategie nazionali e forme di cooperazione bilaterale alla presenza dei massimi rappresentanti del personale diplomatico, accademico e militare dei rispettivi Paesi. Per l’Italia saranno presenti, tra gli altri, i sottosegretari di Stato agli Esteri, Staffan de Mistura, e alla Difesa Gianluigi Magri. Per la Cina l’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese a Roma Ding Wei ed altri studiosi ed esperti.
Il Prof. Andrea de Guttry, ordinario di Diritto Internazionale presso la Scuola e promotore dell’evento, si dice particolarmente entusiasta visto lo sforzo fatto e il livello di interesse e coinvolgimento destato ai massimi livelli. Fiducioso nella buona riuscita della manifestazione commenta: “Partecipare al Peacekeeping oggi significa far parte di un sistema di relazioni globali divenuto oramai multilaterale. Al termine della conferenza, Italia e Cina, conoscendosi meglio, potranno anche collaborare meglio. Noi faremo il punto e cercheremo di tracciare una tendenza”.
Scopo dell’iniziativa è, infatti, anche quello di definire il quadro della partecipazione dei due paesi al Peacekeeping in termini di modalità e apporti. Si discuterà di contributi materiali e immateriali, di personale impiegato e dispiegato, di sostegno economico, di formazione e di motivazione al Peacekeeping. Le esperienze dei rispettivi paesi faranno da sfondo e alimenteranno puntualmente il dibattito. L’Italia infatti partecipa alle missioni di pace praticamente sin dal loro esordio (la prima missione a cui l’Italia ha tecnicamente aderito è UNTSO, a partire dal 1958, per il monitoraggio del cessate in fuoco in Palestina), è il 6° maggior finanziatore e vanta una tradizione tutta particolare tanto da far parlare gli addetti ai lavori di una ‘via italiana’ al Peacekeeping. La Cina invece, schiva e contraria ad ogni forma di partecipazione e contributo negli anni immediatamente seguenti al suo ingresso alle Nazioni Unite (1971), è diventata negli ultimi dieci anni uno dei principali attori e promotori delle missioni di pace.
L’agenda, particolarmente fitta di interventi, si dipana su due giornate di lavori, il 7 e l’8 Giungo prossimi, presso l’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna. L’evento costituirà inoltre la prima tappa di un ambizioso progetto editoriale dedicato al tema del Peacekeeping e del Peacebuilding Italo-Cinese analizzato in chiave comparata, e con l’obiettivo di far tesoro delle migliori pratiche e delle lezioni apprese, nonché di prevedere e fronteggiare possibili scenari futuri.
Per maggiori informazioni:
www.sssup.it/pkconference e programma allegato. Contatti:
Prof. Andrea de Guttry, a.deguttry@sssup.it, 050 883297
Dott. Michele Gonnelli, michele.gonnelli@sssup.it; 050 882661